TRACCIABILITA’, UN VALORE PER TUTTA FILIERA

La tracciabilità nel settore agroalimentare italiano è ormai da considerarsi un elemento fondamentale per difendere la qualità delle produzioni e coinvolge tutta la filiera, compreso il consumatore. E’ uno dei concetti espressi dal convegno “La tracciabilità dei prodotti alimentari: una strada per la valorizzazione del Made in Italy”, organizzato a Roma da Assosementi lo scorso 18 aprile.

La tracciabilità degli alimenti è un valore fortemente richiesto dai consumatori europei. Il sondaggio Eurobarometer 2022, voluto da EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), svolto su un campione di 27.000 cittadini di tutti gli Stati membri della EU, lo attesta chiaramente. Infatti il 46% dichiara che l’origine del cibo e la sua sanità sono tra le caratteristiche maggiormente desiderate. Per gli italiani tali cifre arrivano al 59% e rappresentano i valori più importanti che un alimento deve offrire e garantire. D’altra parte, tracciabilità e sanità sono elementi strettamente connessi. Non è un caso che sempre più consumatori nazionali ritengano che il cibo prodotto in Italia abbia un plus qualitativo; di conseguenza il marchietto “Made in Italy” compare sempre più frequentemente su confezioni di pasta, biscotti e molti altri alimenti. Per la comunicazione pubblicitaria del settore alimentare l’origine del prodotto è ormai una chiave fondamentale per il successo.

Seme certificato alla base delle filiere

Garantire la tracciabilità di un alimento significa assicurare trasparenza ad ogni passaggio della filiera produttiva, dal campo alla tavola. Appare evidente che occorre partire da un elemento certo, vale a dire dal seme certificato: questa è la base irrinunciabile di ogni catena alimentare. Ne è convinto anche il mondo politico, come ribadito in occasione del convegno.

Secondo l’on. Castiglione “… c’è bisogno di qualità per affermare il Made in Italy e la tracciabilità è una condizione fondamentale. Non si può prescindere dal seme certificato e dalla ricerca.”. Il sottosegretario La Pietra ha affermato che è necessario “… incrementare il seme certificato sul territorio per garantire la tracciabilità e intensificare i controlli per contrastare l’illegalità. Serve un progetto integrato che coinvolga tutte le filiere produttive.”. De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato è sulla stessa linea: “… il mercato mondiale percepisce il prodotto italiano come qualità, grazie alla quale realizziamo 62 miliardi di export agroalimentare. Serve un approccio non ideologico, quindi sì alle TEA per produrre di più e meglio. La qualità parte dal seme.”. Per l’on. Cerreto “…la tutela della filiera è legata al seme certificato…”. Il direttore del Masaf Polizzi ritiene che “… per vincere le sfide della PAC occorre partire dalle sementi certificate, un concentrato di scienza, tecnica e professionalità.”

Il mondo della produzione, rappresentato nell’occasione da Agrinsieme, Italmopa, Assalzoo, Assobirra, Assitol, Assosementi e Compag, concorda sull’importanza della tracciabilità e sottolinea la necessità di distribuire in modo più equo il valore da essa prodotto.

Road to quality, un esempio virtuoso

Il mondo agricolo si sta attrezzando per rispondere alla richiesta di tracciabilità del mercato. Un esempio viene dalla filiera orticola, dove sementieri, vivaisti, agricoltori e trasformatori hanno recentemente lanciato il progetto Road to Quality. Innovazione, tracciabilità, qualità ed etica sono i punti cardinali che garantiscono al consumatore l’origine dei materiali, la loro sanità, l’uso di pratiche agronomiche sostenibili e l’impegno di adottare processi produttivi etici. E’ il primo progetto di certificazione dal seme alla tavola in un settore d’avanguardia nella nostra agricoltura. La produzione di specie orticole è un’importante fonte di reddito per molti produttori, con quasi 10 milioni di tonnellate prodotte annualmente.

E’ auspicabile che il prossimo futuro porti tutte le filiere alimentari a produrre valore per tutti gli attori, grazie ad una tracciabilità garantita e certificata. Le premesse ci sono e i tempi sembrano maturi.

24/04/2023

Franco Brazzabeni