STIME PER IL 2021: PIU’ FRUMENTO, MAIS E SOIA AI MINIMI

I mercati di tutto il mondo lo attendono sempre con interesse e la sua uscita provoca inevitabilmente delle reazioni. Si tratta del rapporto USDA sulla stima della fornitura e della domanda di prodotti agricoli a livello globale (WASDE report per gli addetti ai lavori). In pratica il rapporto aggiorna ogni mese lo stato dell’agricoltura mondiale, fornendo dati relativi alle produzioni, all’utilizzo, al commercio delle commodities agricole, dai cereali alle oleaginose al cotone. In realtà i numeri più significativi e determinanti sono quelli che riguardano la stima degli stock finali di frumento, mais e soia, come dire il summa e l’essenza stessa di questo corposo rapporto, quelli in grado più di ogni altro di condizionare e movimentare i prezzi sui mercati di tutto il mondo. Il 10 dicembre è uscito l’ultimo aggiornamento del 2020 con numeri degni di essere commentati.

Frumento: crescono produzioni, consumi ed export

Le ultime notizie dall’Australia indicano per il 2020/21 una previsione praticamente di raddoppio per quanto riguarda la produzione di frumento rispetto alla precedente campagna e un +70% rispetto al consolidato 2018/19; anche Russia e Canada seguono questa tendenza, sia pure con numeri meno clamorosi, a differenza della EU e dell’Ucraina che produrranno meno, causa il clima non favorevole. I consumi sono in aumento, soprattutto per uso zootecnico: la Cina incrementa gli acquisti da 3 a 24 milioni di tonnellate, sostituendo in parte il mais. La stessa Cina sta spingendo gli agricoltori a produrre più grano. I grandi esportatori (Australia, Canada, Russia e Usa) aumentano le vendite, soprattutto verso Cina e Pakistan. Gli stock finali sono nettamente i più alti da alcuni anni a questa parte. Le quotazioni sui mercati a termine sono in netto calo, anche la scadenza di marzo 2021. Per il frumento duro, USDA conferma un forte aumento sia delle delle produzioni (Canada e USA), che dei consumi (rispettivamente +27% e +37%), mentre calano le esportazioni (-28%) e gli stock sono ai minimi storici (-26% rispetto alla passata campagna). 

Fonte: World Grain.

Mais: produzione stabile ma calano le riserve

La produzione mondiale è stimata in aumento, grazie soprattutto agli USA e nonostante la flessione di alcune aree come Argentina, Ucraina e EU. Le esportazioni sono al rialzo e gli stock finali in netto calo, sia per gli USA che per il resto del mondo. La crisi del settore zootecnico, derivante dal Covid-19 e da altri fattori come la febbre suina, tengono comunque depressi i prezzi di mercato e anche le quotazioni dei future a scadenza gennaio 2021 stanno perdendo posizioni. 

Soia: produzione su, stock con ribassi record

Per i grandi produttori, USA, Brasile e Argentina, si prevedono per il 2020/21 produzioni in aumento rispetto al 2019/20, complessivamente un +8%. L’export è stabile, ma, causa i consumi in crescita, se le stime risulteranno esatte avremo gli stock finali più bassi dal 2013/14. Ciononostante, attualmente negli USA il prezzo ha una tendenza ribassista dopo un periodo di segno positivo. Il dubbio riguarda la futura domanda di soia, anche in considerazione dei cambiamenti nel sistema alimentare causati dalla pandemia.

Tra ventate di ottimismo, vedi ad esempio l’Agricultural Economy Outlook di Ag Resource Company o le previsioni delle multinazionali sul futuro prossimo della soia, e una generale incertezza, il mondo agricolo si appresta ad entrare nel 2021.