RICONOSCERE LE MALATTIE? CI PENSA LO SMARTPHONE

Il riconoscimento delle malattie delle piante è un momento importante per agricoltori e tecnici. Una diagnosi corretta e tempestiva è fondamentale per decidere se e come intervenire, e di conseguenza ha una ricaduta significativa sul raccolto, in termini di quantità e qualità.
Tutto facile, o quasi, se si tratta di sintomi evidenti e inequivocabili: basta una buona base e un’esperienza anche limitata per stabilirne l’origine. Molte volte però le manifestazioni prodotte dalle piante a seguito di attacchi operati da patogeni di varia natura non sono di facile lettura e spesso cause diverse provocano effetti simili. In questi casi non resta che prelevare un campione composto da varie parti delle piante colpite e inviarlo ad un laboratorio, che può impiegare anche diversi giorni per dare un responso, mentre la malattia può avanzare e danneggiare la pianta ospite.
Una recente innovazione, proposta da ricercatori della North Carolina State University, oggi può permettere una diagnosi in campo, facile ed affidabile.
Si tratta di utilizzare un dispositivo collegato ad uno smartphone, in grado di rilevare i composti organici volatili (VOCs) emessi dalla pianta tramite il proprio apparato fogliare.
Tali VOCs sono emessi normalmente da tutte le piante con la respirazione, ma la loro tipologia e concentrazione cambiano quando una patologia è in atto. Inoltre, ogni specifico patogeno provoca un particolare profilo dei VOCs e può quindi essere rilevato e riconosciuto.
L’analisi è piuttosto semplice: basta inserire una foglia, prelevata dalla pianta malata, in una provetta, che va ermeticamente chiusa per 15 minuti.
A questo punto il contenitore va collegato al telefono con un tubicino, opportunamente attrezzato con un sensore che rileva l’atmosfera prodotta dalla foglia grazie ad una striscia di carta imbevuta di un reagente chimico, che cambia colore a seconda del patogeno rilevato.
Il dispositivo ha dimostrato di funzionare con vari funghi, ad esempio riconoscendo la peronospora del pomodoro appena 2 giorni dopo l’inoculo, quando la sintomatologia è ancora simile a quella di altri patogeni.
Ora il sistema va perfezionato, e in questo senso i ricercatori hanno fissato due obiettivi: individuare un software per i telefoni in grado di rendere più facile ed immediata la lettura del risultato, e ampliare la gamma dei patogeni rilevabili.

Fonte: Seed World newsletter 30 luglio 2019.