Le proteine rappresentano un nutriente indispensabile alla nutrizione umana, per la loro funzione energetica e plastica.
Non tutte le proteine sono uguali, ma il loro valore nutritivo varia a seconda dell’alimento da cui provengono. Le proteine nobili, quelle cioè che contengono gli aminoacidi essenziali che il nostro corpo non può sintetizzare, provengono dagli alimenti di origine animale, come latte e derivati, carne, pesce, uova, ma anche dalle leguminose si possono assumere proteine di qualità quasi pari a quelle animali. Il “quasi” può essere recuperato consumando fagioli, piselli, ceci, eccetera, insieme alla pasta, integrando così la gamma proteica di questi vegetali.
Problema risolto? No, perché le proteine animali sono da tempo in discussione per almeno quattro motivi: costi di produzione, ricaduta sull’ambiente, riflessi sulla salute e questioni etiche.
Senza entrare nello specifico degli ultimi due argomenti, concentriamoci su quelli economici ed ecologici. A titolo di esempio basta considerare che produrre una proteina di soia richiede soltanto 1/4 dell’energia necessaria alla produzione di una proteina derivante dal latte e addirittura il 7% di un’analoga proteina della carne.
Anche il consumo di acqua per produrre soia è nettamente inferiore a quello necessario per ottenere gli alimenti zootecnici.
Sulla base di queste importanti considerazioni, da qualche tempo l’Unione Europea ha deciso di valorizzare la produzione di proteine vegetali sul proprio territorio.
L’ultima iniziativa su questo fronte si chiama EUCLEG, un acronimo che racchiude EU, C per Cina e Legumi. Infatti il progetto quinquennale vede UE e Cina schierate fianco a fianco con un investimento di 5 milioni di euro, che coinvolge istituti di ricerca e industria sementiera.
L’obiettivo comune è sviluppare la ricerca su cinque legumi commerciali, da cui sia possibile estrarre proteine vegetali per l’alimentazione umana, riducendo la dipendenza dalle importazioni di soia da USA e sud America (è bene dirlo: praticamente 100% OGM!), oggi pari ad almeno il 90% del fabbisogno europeo.
I legumi oggetto della ricerca sono erba medica, trifoglio rosso, soia, fava e pisello.
Il progetto EUCLEG studierà quindi le varietà esistenti di queste specie, il materiale presente nelle banche dati e presso i breeders del settore, per individuare i più efficienti produttori di proteine, dopo prove di campo e in laboratorio e fornire ai costitutori una gamma di germoplasma di inedita ampiezza e qualità, per produrre una sempre maggiore quantità di proteine verdi.
