OBIETTIVO FAME ZERO, QUANTE INCOGNITE!

Fame Zero, o Zero Hunger, è uno dei 17 grandi obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dalle Nazioni Unite. Si può sintetizzare così: “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”, il tutto entro il 2030.

In effetti, le cose non stanno procedendo bene: secondo la recentissima pubblicazione della FAO “The State of Food Security and Nutrition in the World 2023”, attualmente il 9,2% della popolazione mondiale non dispone di un’alimentazione sufficiente, contro il 7,9% del 2019. In pratica, oltre 700 milioni di persone soffrono la fame. Sono molte le cause che stanno allontanando il raggiungimento dell’obiettivo, in qualche modo connesse tra di loro. In primis i conflitti in atto in varie regioni del pianeta. Anche l’andamento dell’economia gioca a sfavore: il prezzo internazionale del grano ha ripreso a salire, a causa delle incertezze legate alla disponibilità dei rifornimenti, idem l’indice FAO dei prezzi alimentari, pur inferiore allo stesso periodo del 2022. L’effetto negativo dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole è una minaccia costante.

La roulette russa

La guerra russo-ucraina è la principale causa del rincaro del prezzo del grano in questa estate 2023. Mentre l’accordo per l’esportazione dall’Ucraina aveva tranquillizzato i mercati per un certo periodo, l’interruzione dello stesso ha portato forte incertezza. La Russia è ora accusata di utilizzare le materie prime come armi, per mettere in difficoltà alcuni Paesi e attuare una politica neo colonizzatrice in varie zone dell’Africa. Si può spiegare in questa chiave l’offerta di grano a costo zero o comunque ridotto ad alcuni Paesi africani, dopo aver danneggiato le strutture portuali ucraine sul Mar Nero. Si tratterebbe di alcune decine di migliaia di tonnellate nei prossimi mesi. Inoltre i danni causati dalla guerra hanno ridotto la potenzialità produttiva dell’Ucraina, che ha dichiarato un raccolto di grano ai minimi da 12 anni. Se a ciò aggiungiamo le previsioni pessimistiche dei raccolti in Australia, Cina, la stessa Russia e forse India, il quadro si completa: stock globali in calo del 7%, prezzi in crescita e maggiori difficoltà di approvvigionamento, in particolare per i Paesi a rischio fame.

 Nuove patologie dalle anomalie climatiche

L’Italia, dopo una lunga siccità, sta subendo fenomeni climatici estremi. Situazioni analoghe sono ormai frequenti in varie regioni del globo. Questi fattori, oltre che danneggiare direttamente i raccolti con alte temperature o scarsità/eccesso di piogge, possono anche favorire condizioni di sviluppo per varie patologie, alcune di nuova introduzione e quindi particolarmente pericolose. Si tratta di un aspetto non sufficientemente considerato da politici e opinione pubblica. L’International Plant Protection Convention ha lanciato l’allarme. Nel mondo il 40% delle produzioni globali va annualmente perduto a causa di funghi, insetti e altri agenti biotici, con un danno calcolato in 220 miliardi di dollari. Chi è favorevole ad una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci e ad un’espansione forzata dell’agricoltura biologica dovrebbe riflettere molto seriamente su questi dati oggettivi. Al contrario, le azioni dei governi dovrebbero essere tese a ridurre l’impatto delle varie patologie sulla sicurezza alimentare e non solo. Anche i redditi di piccoli e grandi agricoltori e le filiere commerciali sono fortemente danneggiate. Un esempio? Il TR4, un tipo di Fusarium che sta mettendo a rischio la produzione di banane in tutti gli areali di coltivazione, con pericolose ricadute a livello economico e sociale. In Italia la Xylella ha decimato gli ulivi in varie zone della Puglia. L’elenco potrebbe continuare.

E’ necessario che si investa nella ricerca (una volta di più si conferma l’importanza di utilizzare al più presto le TEA). E’ necessario che si rafforzino azioni preventive con severi controlli fitosanitari nel commercio internazionale. E’ necessario che politici, media e consumatori si convincano del fatto che la sicurezza alimentare per tutti dev’essere la priorità assoluta.

12/08/2023

Franco Brazzabeni