MERCATI AGRICOLI, REGNA L’INCERTEZZA

La campagna primaverile 2024 è dominata da una grande incertezza sui mercati agricoli. L’andamento meteorologico, i timori per le quotazioni delle commodities, le fluttuazioni dei costi di produzione e gli scenari geopolitici compongono un quadro in cui gli agricoltori si stanno muovendo con evidente disagio. Il clima sta condizionando le semine sin da fine inverno: le piogge hanno impedito parte delle semine di barbabietola in nord Italia, anche se alla fine la superficie è comunque cresciuta rispetto al 2023. Al momento, le temperature sotto la media e le piogge persistenti in Francia, parte della Germania e Italia settentrionale non sono favorevoli alla semine primaverili. Si parla di weather market in riferimento alla siccità nel Sud della Russia e nelle Grandi Pianure USA, nonchè al tempo piovoso in Midwest e Argentina, infine alle alluvioni nel Sud del Brasile. Sul fronte economico, da inizio anno i prezzi di soia, frumento e granoturco, tra alti e bassi, hanno dato segnali di ripresa, pur se in netta flessione rispetto ad aprile 2023. Anche il costo dei fertilizzanti e dell’energia sono sensibilmente diminuiti negli ultimi 12 mesi, restando comunque superiori al livello pre Covid. Nessun calo invece per petrolio e gasolio, spinti in alto dai conflitti in corso in alcune aree.

Le intenzioni di semina

La primavera piovosa al nord e siccitosa al sud sta ostacolando e ritardando le semine delle colture stagionali, a cominciare dal riso. Secondo i dati forniti da ISTAT sulle intenzioni di semina degli agricoltori italiani, è previsto un leggero calo per il mais, destinato probabilmente ad aggravarsi per la situazione meteo e per le quotazioni in discesa rispetto al 2023, sui mercati italiani e internazionali. Al contrario, la soia è stimata in crescita, sulla scia dei buoni risultati produttivi ottenuti nella scorsa campagna e dei prezzi in rialzo. La previsione per questi ultimi è favorevole nel breve periodo, grazie al rapporto stock finali/consumi, che a livello globale dovrebbe essere interessato da una contrazione, principalmente dovuta alle minori importazioni della Cina. Tra le oleaginose, pure il girasole potrebbe recuperare superficie, anche grazie alle semine che da un paio d’anni interessano gli areali settentrionali. Notizie non buone per il frumento duro. La campagna 2024 rischia di essere la peggiore degli ultimi 10 anni, con un calo produttivo intorno al 10%. Un mese abbondante di siccità con alte temperature e i prezzi condizionati dalle esportazioni record di Turchia e Russia significheranno alla fine una contrazione dei redditi per gli agricoltori, per cui non è difficile prevedere un autunno in calo per il grano duro, con relativo incremento delle importazioni.

Da non sottovalutare il fatto che la combinazione di umidità e temperature in aumento nelle regioni settentrionali inevitabilmente sta portando pressione da parte di vari patogeni, in particolare sul frumento, anche per la difficoltà di procedere ai trattamenti in campo.

I mercati esteri

La Commissione Europea ha pubblicato recentemente una relazione sulle recenti tendenze e prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell’UE. La produzione cerealicola nel 2024/25 è stimata in aumento (+3% rispetto all’anno precedente), grazie alle migliori produzioni. Le superfici investite a soia ed altre oleaginose e proteiche nel continente dovrebbero aumentare e di conseguenza anche le relative produzioni. Naturalmente tutte le previsioni sono sub judice, in attesa di verificare l’evoluzione climatica, che al momento preoccupa sia in vista della parte finale del ciclo di frumento e orzo, sia per le semine delle primaverili, attualmente ostacolate dalle piogge e dall’elevato tasso di umidità dei terreni.

Anche negli USA le scelte degli agricoltori sono in funzione di meteo e mercati. Le recenti stime di USDA parlano di un possibile calo dell’acreaggio di mais, mentre la soia dovrebbe aumentare rispetto al 2023. Il frumento primaverile potrebbe aver segnato un modesto incremento su base annua, comunque non tale da compensare la flessione significativa delle semine invernali.

27/05/2024

Franco Brazzabeni