RICERCATORI IN PRESSING SULLA EU PER IL GENOME EDITING

Si chiama EU-SAGE (European Sustainable Agriculture through Genome Editing) la rete che raggruppa 132 Istituti e Associazioni europee impegnati nella ricerca.

E’ la voce della ricerca pubblica e privata che opera nell’agricoltura. Quella stessa ricerca che ha permesso, negli ultimi decenni, di aumentare in misura esponenziale il potenziale produttivo di tutte le specie coltivate, di migliorare sensibilmente il valore nutritivo di molte varietà, di incrementare la tolleranza a vari patogeni e la resilienza agli eventi ambientali e climatici. Grazie alla ricerca vegetale, oggi il genere umano ha a disposizione più cibo, di migliore qualità, sanità e appetibilità.

Nonostante questi grandi risultati, spesso ignorati da gran parte dei consumatori, la sfida non è finita, anzi. I governi e le istituzioni continuano ad alzare l’asticella, per soddisfare la richiesta di cibo che arriva dai paesi più poveri, ma anche le attese dei consumatori di quelli più avanzati.

Ecco allora gli obiettivi “Zero hunger” e “Farm to Fork”.

Fame zero è il secondo dei grandi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, per garantire a tutte le popolazioni sicurezza alimentare, alimentazione sana, agricoltura sostenibile ed eliminazione della povertà. Una battaglia strategica per il futuro dell’umanità intera.

Meno drammatico ma comunque di grande attualità il contesto in cui nasce e si sviluppa Farm to Fork, la strategia dell’Unione Europea per ottenere un sistema alimentare sano, corretto e rispettoso dell’ambiente, attraverso vari passaggi come il benessere animale negli allevamenti, la riduzione dell’uso della chimica in agricoltura, l’incremento delle coltivazioni biologiche e altro, in linea con le attese di gran parte dei consumatori.

Le varie filiere agro alimentari, vale a dire gli agricoltori, le società sementiere, gli Istituti pubblici, le aziende produttrici di fertilizzanti e fitofarmaci, quelle di trasformazione, sono pronte a raccogliere la sfida e ad indicare alla classe politica la strada percorribile per centrare almeno una parte degli obiettivi in gioco. 

La risposta è nell’agricoltura e nella ricerca di precisione.

La prima è l’agricoltura 4.0, un insieme di tecniche che vanno dalle pratiche conservative alle applicazioni digitali, permettendo di produrre di più e in modo sostenibile dal punto di vista sia ambientale che economico.

La ricerca di precisione è nota come Genome Editing, che permette di ottenere risultati pressoché certi in modo relativamente rapido e alla portata di tutti o quasi i centri di ricerca privati e pubblici. Purtroppo l’uso di questi strumenti risulta al momento sostanzialmente bloccato dalla decisione della Corte Europea del 25 luglio 2018, che in pratica equipara i prodotti del Genome Editing agli OGM, anche se non è previsto l’uso di materiale genetico estraneo alla specie interessata e le varietà ottenute sono del tutto indistinguibili da quelle derivate dal metodo tradizionale, che però richiede 8-10 anni di lavoro contro pochi mesi delle tecniche di precisione. 

Così, mentre in tutto il mondo la ricerca vegetale sta andando in questa direzione, solo l’Europa è ferma su posizioni vetuste e infondate. Per questo motivo EU-SAGE ha inviato alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo un pubblico appello, affinché sia riconsiderata la posizione del Genome Editing e sia aggiornata l’attuale normativa in materia di OGM. Lo scopo è quello di mettere al più presto a disposizione della ricerca strumenti efficaci e di ampia disponibilità per un’agricoltura competitiva e sostenibile, in armonia con i grandi obiettivi fissati.