Da qualche tempo l’agricoltura sembra essere tornata ad occupare un posto di primo piano sui media e nei pensieri di politici e consumatori.
Dapprima i cambiamenti climatici con gli effetti negativi sulle produzioni mondiali, poi il Covid-19 e le conseguenti problematiche legate alla logistica dei commerci globali hanno agitato i mercati e provocato aumenti dei prezzi delle materie prime alimentari come non si verificava da diversi anni.
Più recentemente il conflitto in Ucraina ha causato un’ulteriore impennata delle quotazioni, portandole a livelli record, per il blocco, ora parzialmente rientrato, delle esportazioni di frumento e mais.
Non solo le commodities, ma anche il costo dell’energia è schizzato a livelli inimmaginabili sino a pochi mesi fa. Così gas e petrolio incidono pesantemente sull’economia delle aziende agricole e hanno trascinato alle stelle anche i costi dei fertilizzanti azotati, di cui la Russia è il maggior produttore mondiale.
Questa tempesta politica ed economica ha fatto nascere forti preoccupazioni sulla sicurezza alimentare dei vari Paesi, soprattutto di quelli a basso reddito.
Tutto questo succede mentre sta per partire la Politica Agricola Europea che dal 2023 al 2027 guiderà le scelte in campo agroalimentare. La strategia Farm to Fork prevede un forte taglio dell’uso di fitofarmaci e fertilizzanti chimici, oltre che ad un aumento della coltivazione in biologico, il che avrà inevitabili conseguenze (in diminuzione) sulla produttività e sui redditi degli agricoltori, ma anche (in aumento) sui prezzi degli alimenti .
Il mondo agricolo è chiamato quindi ad affrontare una sfida epocale: produrre di più con meno mezzi, con i mercati in forte agitazione, gli alti costi energetici e, non ultime, le anomalie climatiche che rappresentano un fattore di rischio sempre più pericoloso.
In questo scenario è chiaro che gli strumenti attuali non bastano più e occorrerà integrarli in tempi brevi con le nuove tecnologie che la scienza mette a disposizione: in particolare, il miglioramento genetico con le TEA (Tecniche di evoluzione assistita) e l’Agricoltura 4.0 con l’integrazione dell’informatica alle tecniche di precisione.
Se ne parlerà a Rovigo nel prossimo mese di ottobre, grazie a LA PROSSIMA AGRICOLTURA – Festival dell’innovazione agricola – una serie di iniziative dedicate al futuro prossimo del settore.
L’evento si articolerà attraverso un primo convegno il 7 ottobre, dedicato a “Una nuova genetica per una nuova agricoltura”, seguito da un secondo convegno il 14 ottobre, intitolato “4.0 e oltre: l’agricoltura è nel futuro”; seguirà il 18 ottobre un aperitivo scientifico (una novità per il capoluogo polesano!) in cui si discuterà di “Agricoltura e scienza, insieme per le grandi sfide”. Infine, il 20 ottobre si svolgerà una manifestazione in campo, gestita da Topcon Positioning Italy Srl presso l’ITAS di S. Apollinare (RO).
Le varie manifestazioni saranno animate da docenti dell’Università di Padova, dirigenti e funzionari di CREA, Assosementi, Organizzazioni Professionali agricole, Regione Veneto, AIRES, oltre ad agronomi liberi professionisti e giornalisti di importanti testate nazionali e locali.
L’iniziativa, inserita nelle manifestazioni dell’Ottobre Rodigino e patrocinata dal Comune di Rovigo, è organizzata dall’Ordine professionale dei dottori agronomi e dottori forestali di Rovigo.
Gli obiettivi de La Prossima Agricoltura sono fornire un contributo all’informazione scientifica sui temi proposti, informare gli addetti ai lavori e sensibilizzare i cittadini, sottolineare il ruolo degli Agronomi e dei Forestali nell’agricoltura del prossimo decennio e promuovere l’Ordine in particolare presso i giovani colleghi.
Tutti i tecnici, gli agricoltori, gli studenti e i cittadini sono invitati a partecipare.
03/10/2022
Dott. Franco Brazzabeni