LA GENOMICA SEMPRE PIÙ’ AL SERVIZIO DELL’INNOVAZIONE

Genomica è uno dei termini scientifici ormai entrati nel vocabolario comune.
In effetti se ne parla sui media da una quarantina d’anni, da quando, nel 1980, fu completato il sequenziamento del genoma di un virus, seguito 15 anni più tardi da quello di un batterio.
Questo è l’obiettivo della genomica: studiare la totalità del materiale genetico, appunto il genoma, presente in un organismo.
L’importanza di questo ramo della biologia molecolare comincia a farsi evidente se pensiamo che la mappatura del DNA di un organismo permette il sequenziamento dei geni, la loro identificazione e la conoscenza del loro posizionamento sui cromosomi.
Il sequenziamento del genoma umano avvenne nel 2001 e fu un avvenimento che ebbe grande risalto sui mezzi d’informazione.
Qualche tempo prima era stato pubblicato il primo genoma di una pianta, Arabidopsis thaliana.
In campo vegetale e animale si è lavorato molto intensamente sulla genomica e si sono raggiunti risultati sempre più importanti. E’ notizia di questi giorni la pubblicazione della sequenza genomica della patata, ora a disposizione di tutti, a determinate condizioni, a questo indirizzo web: https://www.plantbreeding.wur.nl/Solyntus .
In tempi recenti sono stati resi noti i genomi di altre piante coltivate, dal cotone al basilico, dalla soia al girasole, al frumento duro, al quale hanno lavorato attivamente anche ricercatori del nostro CREA, e molte altre. Parimenti si lavora su specie animali di interesse zootecnico.
Queste ricerche sono normalmente svolte da Consorzi appositamente costituiti, con partecipazione pubblica e privata.
Lo scopo di questo forte impegno di risorse umane ed economiche non è soltanto scientifico: la conoscenza del posizionamento dei geni sui cromosomi rappresenta un formidabile supporto alla ricerca genetica tradizionale.
Infatti i risultati della sperimentazione di campo e di laboratorio possono essere incrociati con la conoscenza del codice genetico. Il fatto di poter apprendere in breve tempo dov’è posizionato un determinato gene (o geni), responsabile ad esempio della resistenza alla siccità o ad una patologia, e la possibilità di utilizzare un marcatore, permette di focalizzare il breeding ai soli individui in cui tale gene è presente, realizzando incroci mirati e accorciando di molto i tempi, con conseguente risparmio economico molto significativo.
Il tutto senza scomodare né la tecnica OGM né l’Editing, che eventualmente rappresenterà una fase più avanzata, quando (e se) tale tecnologia diverrà applicabile.