Ottomila anni fa la canapa era coltivata in Mesopotamia e Cina per produrre tessuti. In Egitto, Persia e ancora Cina quattromila anni dopo era utilizzata come carta per la scrittura. A questo proposito, a un’epoca tra il 1400 e il 2000 a. C. risale un testo in sanscrito dedicato alla canapa. Anche Plinio il Vecchio più tardi ne dà notizia. Nel 400 d. C. l’Erbario di Apuleio Platonico la presenta come un importante farmaco. Nel XII secolo la pianta è diffusa in Italia ed Europa ed utilizzata come primaria fibra tessile. All’epoca delle Repubbliche marinare la canapa è una materia prima fondamentale per illuminazione e combustione, oltre che per le velature e i cordami delle imbarcazioni, ma anche per produrre farine alimentari e mangimi. L’Italia era il secondo produttore d’Europa con oltre 100.000 ettari coltivati e riforniva anche la Marina britannica. Dagli anni ’40 le fibre sintetiche e i nuovi combustibili causano un inarrestabile declino della coltivazione. In tempi più recenti la canapa viene illegalmente prodotta come sostanza stupefacente. Negli anni ’80 un’importante ditta sementiera bolognese e una famosa casa di moda provano, senza molto seguito, a rilanciare una filiera produttiva tessile. Venendo ai giorni nostri, la canapa sta tornando al centro dell’attenzione per uso farmaceutico e non solo. Se n’è parlato nel corso di un importante convegno a Rovigo, organizzato dal CREA CI.
Una nuova stagione per la canapa
Tutto (ri)comincia nel 2014, con la sottoscrizione dell’accordo tra i Ministeri della Salute e della Difesa per la produzione di sostanze medicinali a base di Cannabis sativa. Il CREA-Consiglio per la Ricerca in Agricoltura viene coinvolto per il supporto tecnico. La storica sede di Rovigo, istituita nel 1912 come Regia Stazione Sperimentale di Bieticoltura, sotto la direzione dell’illustre scienziato polesano Ottavio Munerati, è individuata come centro di ricerca e produzione delle varietà più adatte allo scopo. Nasce e si sviluppa il progetto CaMed-Cannabis Medica. La struttura viene potenziata e adeguata con attrezzature all’avanguardia per il miglioramento genetico e la produzione di talee, utilizzando i laboratori e l’azienda agricola annessa. Si ottengono così nuove varietà ad alto tenore di cannabinoidi per uso medico. Le piante sono destinate allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, che è incaricato della produzione dei medicinali.
Non solo farmaci
Il presente e il futuro di questa specie non sono legati al solo settore farmaceutico. La canapa è potenzialmente una delle specie coltivate più versatili, con lo sfruttamento di tutte le sue parti, dalle foglie al fusto, alla linfa, ai fiori e ai semi. Oltre che la fornitura di tessuti, carta, materiali per edilizia, biomassa per energia, cosmetici e prodotti per l’igiene personale, preparati industriali di vario tipo come vernici, inchiostri, solventi e lubrificanti, un aspetto di grande interesse è il settore alimentare, sia per uso umano che zootecnico. La canapa può essere fonte di nutraceutici, alimenti con proprietà terapeutiche o preventive. I semi interi e decorticati hanno un contenuto proteico intorno al 30%, pertanto la canapa potrebbe assumere il ruolo di fornitore di proteine vegetali, in alternativa alle leguminose. Si possono utilizzare tal quali, ad esempio nelle insalate, o lavorati per produrre farine e un olio ricco di acidi grassi essenziali. Per quanto riguarda invece la possibile produzione di Novel Food (gli alimenti di cui non è dimostrato un significativo consumo prima del 1997), i preparati a base di Cannabidiolo (o CBD) estratto dalla canapa, non sono al momento ritenuti sicuri dall’EFSA, a causa dei vari effetti negativi riscontrati. Diversa la situazione per i microgreens, vale a dire piantine di canapa sviluppate in un paio di settimane; servono per aromatizzare e guarnire i cibi, sono ricchi in vitamine e sali minerali. Sono considerati alimenti funzionali, per la presenza di composti salutistici antimicrobici, antitumorali e antiossidanti. Le varietà utilizzate per uso alimentare hanno livelli del cannabinoide THC inferiori ai limiti di legge.
Oggi il mercato mondiale della canapa vale oltre 4,5 miliardi di euro, con un forte tasso di crescita in Nord America e vari Paesi asiatici.
26/02/2023
Franco Brazzabeni