KERNZA®, IL SIMIL-GRANO PERENNE

Si chiama Kernza® la nuova proposta di pianta alimentare che viene dagli USA.

In effetti si tratta di Thinopyrum intermedium, una monocotiledone della famiglia delle Poacee, conosciuta (a pochi) con il nome comune di intermediate wheatgrass, o gramigna intermedia. Il nome Kernza®, registrato nel 2009, è in realtà un marchio commerciale, di proprietà di The Land Institute, un’organizzazione non-profit con sede in Kansas, il cui scopo è sviluppare colture alternative. 

In effetti la Kernza® ha parecchio di alternativo, a cominciare dal fatto che si tratta di una pianta perenne, che non richiede quindi una semina annuale. Il Thinopyrum veniva coltivato in nord America come pianta da foraggio, finché, una ventina di anni fa, The Land Institute l’ha individuata come possibile coltura alimentare e ha cominciato a selezionare vari caratteri, come la produzione di granella, la fioritura e la maturazione sincrona, la ritenzione dei semi sulla spiga e altro. Il risultato è una coltivazione al momento diffusa in una quindicina di stati su una superficie di circa 800 ettari. Una nicchia da allargare e sviluppare, grazie a necessarie robuste azioni di marketing per ampliare il bacino di produttori e consumatori e alla ricerca genetica, che avrà il compito prioritario di alzare le prestazioni.

La granella di Kernza® ha un sapore dolciastro, di nocciola, e può essere utilizzata tal quale o come farina per produrre pane e prodotti da forno, oppure come ingrediente per gelati e addirittura come base per birra e whisky. 

Tra i punti di forza agronomici questa specie presenta un apparato radicale fittonante profondo fino ad oltre 3 metri, in grado di resistere alla siccità, ma anche di assorbire interessanti quantità di anidride carbonica dall’atmosfera, con sensibili vantaggi per l’ambiente. Su questo versante viene enfatizzata la perennità della specie, che garantirebbe risparmio nei costi di produzione e protezione del suolo dall’erosione. Infatti si sta lavorando a versioni perenni di altre specie, come frumento, sorgo e riso. Infine, parte della pianta dopo la raccolta può essere utilizzata come foraggio.

Vedremo nel prossimo futuro se la Kernza  sarà in grado di crescere e affermarsi nel settore dei cibi di tendenza, oppure se resterà una delle tante cenerentole rimaste incompiute alla prova del mercato.

 

 Le foto provengono dal sito https://kernza.org/field-notes/