La notizia riguarda le origini del pane, risale a pochi giorni fa ed è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences: in Giordania, precisamente nel nord est del paese, in località Shubayqa nel Black Desert, alcuni archeologi dell’università di Copenhagen hanno rinvenuto resti carbonizzati di focaccia.
Due scoop in uno. Il primo è che tali “avanzi” alimentari risalgono a oltre 14.400 anni or sono e rappresentano pertanto il pane più antico sinora rinvenuto. Il secondo è la dimostrazione che i nostri antenati conoscevano prodotti assimilabili al nostro pane ben 4.000 anni prima di diventare agricoltori. Infatti all’epoca dei reperti l’Uomo era ancora cacciatore e raccoglitore.
I numerosi campioni rinvenuti e accuratamente analizzati al microscopio ci raccontano che nella tarda Preistoria semi di progenitori selvatici di orzo, farro e avena sono stati raccolti, macinati, setacciati, impastati e cotti.
Tali reperti sono simili ai residui di pani azzimi, cioè non lievitati, rinvenuti in numerosi siti di età Neolitica e Romana, in Europa e Turchia.
La scoperta è una conferma che uomini e donne di 14.000 anni fa vivevano un’epoca di transizione, erano cioè diventati più sedentari e di conseguenza (o a causa di ciò?) la loro dieta stava cambiando, con l’utilizzazione di vegetali raccolti oltre ai prodotti della caccia.
Ciò è testimoniato anche da vari attrezzi adatti alla molitura dei grani rinvenuti nei vari siti oggetto di ricerca.
Gli studiosi ne deducono che la scoperta delle tecniche di “panetteria” siano state uno dei motivi che hanno spinto l’Uomo di allora verso la coltivazione dei cereali e quindi verso la rivoluzione agricola avvenuta circa 10.000 anni fa.
Sì, un vero cambiamento epocale che, grazie al fatto che coltivare era meno rischioso e faticoso di cacciare, quindi “economicamente” più conveniente, ha trasformato i nostri progenitori da cacciatori nomadi in agricoltori stanziali, dando il via alla nostra attuale civiltà, basata appunto su agglomerati come villaggi e “civitas”.
Una civiltà, quella mediterranea, basata anche su una particolare alimentazione, che, come visto, ha radici davvero molto profonde.