Il frumento è una pianta coltivata da secoli in molte parti del mondo, ma soltanto da qualche mese possiamo dire di conoscerla approfonditamente. Infatti, lo scorso agosto, dopo un lavoro durato 14 anni e che ha visto coinvolti ricercatori di 19 paesi, l’International Wheat Genome Sequencing Consortium (IWGSC) ha pubblicato sull’autorevole rivista Science per la prima volta il genoma completo del frumento, vale a dire la mappa dei geni di questa graminacea.
I risultati di questo lungo lavoro aprono prospettive nuove e sconfinate alla ricerca genetica, con effetti che al momento possiamo solo immaginare.
Negli ultimi 100 anni, a partire dal grande Strampelli, la ricerca cosiddetta tradizionale ha permesso grandi progressi alla cerealicoltura, dal punto di vista produttivo e qualitativo, ma con tempi di realizzazione piuttosto lunghi (almeno 7-8 anni per costituire una nuova varietà) e quindi costi elevati.
La conoscenza completa del genoma, abbinata alla tecnologia CRISPR, permetterà di scegliere su quali geni intervenire, ottenendo risultati concreti in soli pochi mesi.
Alcuni esempi sulle possibili applicazioni?
Utilizzando la mappa genica e i CRISPR, i genetisti del John Innes Centre di Norwich, in Inghilterra, sono riusciti ad aumentare del 20% la taglia di piante di frumento cresciute in laboratorio. Ciò è avvenuto provocando mutazioni nei geni identificati come responsabili dell’altezza degli steli: tali mutazioni possono avvenire naturalmente nelle piante, magari impiegando secoli a manifestarsi, oppure possono essere indotte con le tecniche tradizionali, con risultati incerti e decenni di lavoro. Con il genome editing si può arrivare allo stesso risultato in tempi molto rapidi, con un processo economico, alla portata di molti ed estraneo alle tecniche di produzione di OGM.
Ancora: la Norwegian University of Life Sciences sta individuando i geni del frumento che causano la celiachia, l’insofferenza al glutine, l’asma da farina (o “asma del panettiere”), al fine di individuare gli allergeni e gli antigeni responsabili. Ne sono stati scoperti 127 finora sconosciuti, il che apre prospettive molto incoraggianti alla realizzazione di varietà a basso glutine.
Altri traguardi che presto potrebbero essere raggiunti sono la costituzione di varietà di frumento a fioritura più precoce, oppure tolleranti le tentredini, o con granella più pesante.
Questo elenco, nel giro di settimane si allungherà esponenzialmente, per molte specie coltivate, questo è certo.
Ciò che non è certa è la possibilità per il mondo scientifico europeo di poter partecipare e contribuire a questo progresso, superando le attuali infondate remore del mondo politico, affinché l’agricoltura del Vecchio continente corra alla stessa velocità dei produttori americani, australiani ed asiatici.