La filiera grano duro-pasta ha piazzato un’altra importante bandierina nel suo percorso iniziato due anni e mezzo fa: il lancio del sistema Fruclass. Pensato dalla filiera, progettato e realizzato dall’Università della Tuscia, una delle nostre eccellenze nazionali, Fruclass è un’innovativa ed inedita raccolta di dati sulla campagna 2019-2020 del frumento duro, a disposizione di tutti gli operatori del settore. I risultati quali-quantitativi che Fruclass offre, derivati da oltre 150.000 tonnellate di grano duro stoccato in più di 40 centri dislocati in 19 diverse provincie distribuite lungo tutta la Penisola, rappresentano un vero tesoro di informazioni e fotografano in modo reale ed organico lo stato dell’arte di una delle produzioni italiane più tipiche.
La conferenza stampa “Filiera grano-pasta: i dati della campagna granaria online in tempo reale” si è svolta mercoledì 28 ottobre in modalità telematica, alla presenza del presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, on. Filippo Gallinella.
Una filiera nata per rilanciare il frumento duro
La filiera grano duro-pasta nasce nel dicembre 2017 con un protocollo d’intesa firmato dalle associazioni degli agricoltori CIA e Confagricoltura, dalle grandi realtà cooperative Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, dall’industria di trasformazione rappresentata da Italmopa e UnionFood. Si completa qualche mese più tardi con l’ingresso dei sementieri di Assosementi e di Compag, che riunisce distributori di mezzi tecnici e stoccatori. L’Università della Tuscia svolgerà un prezioso lavoro di coordinamento.
Gli obiettivi sono chiari e condivisi: fare fronte alla perdurante crisi del settore e promuovere una comune strategia di rilancio. Da diversi anni la superficie coltivata a grano duro sta calando, principalmente a causa dei prezzi di mercato poco o nulla remunerativi per gli agricoltori. Di conseguenza l’industria è costretta ad approvvigionarsi sempre più all’estero. Deve però fare i conti con le nuove tendenze dei consumatori, sempre più orientati verso prodotti di origine nazionale, privi di residui chimici e micotossine, che nella percezione collettiva caratterizzano parte del grano d’importazione. In questo difficile contesto, mettersi a uno stesso tavolo e ragionare come un vero sistema e non come entità singole sembra la soluzione vincente. L’obiettivo comune è istituire un sistema virtuoso che porti a un significativo recupero degli investimenti, grazie a premi alla qualità, da raggiungere tramite innovazioni strutturali e gestionali e ad iniziative di formazione per gli addetti ai lavori e di comunicazione interna ed esterna. Forse qualcuno ci aveva provato, ma nessuno ci era riuscito prima.
Continui passi in avanti
In questi due anni e mezzo la filiera ha lavorato con impegno e continuità e oggi è vicina ad essere adottata dagli operatori del sistema. Per aumentare gli ettari coltivati occorre offrire ai coltivatori prezzi di mercato attraenti, grazie a premi sulla qualità. Quindi tutti gli attori della filiera sono chiamati ad eccellere. I sementieri fornendo semi di qualità e con il fondamentale valore aggiunto dell’innovazione; gli agricoltori producendo grano di alto valore molitorio; stoccatori e commercianti garantendo un servizio di massima efficienza; infine, l’industria pastaia dovrà proporre ai consumatori un prodotto all’altezza delle attese. Una vera macchina da guerra.
Per offrire il giusto prezzo ai produttori è necessario conoscere in modo approfondito il loro prodotto. Fruclass è stata concepita proprio per colmare questo vuoto, offrendo informazioni trasparenti e a disposizione di tutti gli interessati. La realizzazione di Fruclass è un atto concreto, che dimostra che il Protocollo grano duro-pasta è un progetto che si sta concretizzando. Una volta operativa, la filiera grano duro-pasta porterà vantaggi a tutti gli operatori, oltre che ai consumatori, categoria nella quale tutti rientriamo.