6 BUONI MOTIVI PER EVITARE LA CONCIA DEL SEME “FAI DA TE”

E’ un fatto che la selezione e la concia di seme in azienda agricola sia in aumento per alcune specie molto diffuse, come frumento e soia.
Si tratta di una pratica legale, prevista dal Regolamento CE 2100/94, con la quale gli agricoltori si illudono di risparmiare, abbassando i costi di produzione.
In realtà, il costo del seme certificato è molto contenuto e la maggior spesa rispetto al seme “fatto in casa” è pari a non più del 2% del costo totale. In pratica usando seme aziendale si risparmiano non più di 20 euro ad ettaro, ammesso però che la produzione sia pari a quella ottenibile con seme certificato, cosa tutt’altro che scontata.
Ne deriva che usare seme non certificato, ancorché sia legale, fa parte di un’agricoltura poco imprenditoriale, avendo, come detto, scarsa fondatezza economica oltre che tecnica.
Infatti il seme aziendale non può di certo offrire le caratteristiche di sanità e qualità proprie di quello che riceve la certificazione dopo una serie di controlli che partono dal campo e arrivano sino allo stabilimento.
Uno degli elementi che maggiormente concorrono a fare la differenza è indubbiamente il trattamento sul seme, comunemente detto concia.
Vi sono almeno 6 buoni motivi per preferire la concia industriale, effettuata in uno stabilimento autorizzato con attrezzature professionali e personale specializzato, a quella eseguita in azienda dall’agricoltore.
1. Utilizzo della tecnologia più avanzata.
I fitofarmaci destinati al trattamento del seme più evoluti ed efficaci sono autorizzati all’uso esclusivamente presso impianti fissi, quindi non si possono utilizzare presso strutture aziendali o selezionatori mobili.
2. Utilizzo dei macchinari di ultima generazione.
E’ evidente che solo uno stabilimento può disporre delle attrezzature più efficienti per il trattamento sul seme e che tali macchine non sono alla portata di una singola azienda né di un mezzo itinerante.
3. Affidabilità dell’impianto.
Gli impianti industriali garantiscono la preparazione del seme ampiamente in tempo per le semine, mentre la stessa operazione può mettere in difficoltà l’organizzazione di un’azienda agricola, impegnata su diversi fronti; ad esempio un guasto all’impianto aziendale può compromettere del tutto la concia.
4. Gestione dei prodotti concianti.
Mentre i volumi di conciante gestiti da uno stabilimento permettono una certa elasticità nell’eventuale reso del prodotto non utilizzato, lo stesso non può verificarsi con le ridotte quantità di una singola azienda agricola.
5. Qualità del seme.
Spesso i limitati mezzi aziendali comportano una gestione poco accurata del seme, con danneggiamento dello stesso e riduzione della germinabilità.
6. Garanzia sul seme.
Ogni azienda sementiera risponde ai propri clienti della qualità del seme venduto e in caso di problemi, per eventuali difetti di produzione, ne risponde anche economicamente. I problemi che si dovessero verificare in un seme aziendale ricadrebbero inevitabilmente tutti sul solo agricoltore.

Liberamente ispirato a un articolo pubblicato su Seed World Daily del 08/06/2018 a firma di Jason Kaeb.