Costituire una nuova varietà vegetale è un processo lungo e costoso con le attuali tecniche di ricerca genetica convenzionale.
Servono almeno 7-8 anni di prove di campo e laboratorio, compiute da personale altamente specializzato.
Multinazionali e aziende medio-piccole investono cifre considerevoli in questo processo, fino al 15% del loro fatturato.
Ne deriva che le novità vegetali costituiscono un patrimonio per i costitutori, la cui sicurezza è messa in pericolo da una serie di illegalità.
Nonostante le normative vigenti, su tutte la legge n. 1096/71 e le varie Direttive comunitarie, e i controlli svolti dalle Autorità preposte, ogni anno vari soggetti compiono azioni illegali che colpiscono il comparto sementiero provocando danni ingenti al settore.
Granella per uso zootecnico o altro venduta come semente, confezioni prive del cartellino ufficiale e azioni analoghe rappresentano le più diffuse infrazioni, fino ad arrivare al vero e proprio furto di una varietà.
Varie azioni ispettive e repressive possono in qualche misura ostacolare tali traffici e azioni illegali, ma la polverizzazione dei contraffattori sul mercato permette di ottenere solo risultati parziali.
La più efficace difesa della proprietà vegetale è costituita da uno strumento legale, il brevetto.
Esiste la versione nazionale, limitata allo Stato nel quale si presenta la domanda, che permette un controllo totale sulla varietà.
Dal 1995 è possibile proteggere le varietà vegetali con il brevetto europeo, valido in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
Viene assegnato da CPVO-Community Plant Variety Office, un organismo indipendente con sede in Francia, dopo l’accettazione di una domanda e l’effettuazione di un biennio di prove tecniche.
È riservato a tutte le specie vegetali, purché ancora non in commercio al momento della domanda.
Il brevetto è un diritto sulla varietà, che ne permette l’uso esclusivo e la possibilità di adire le vie legali in caso di uso improprio e illecito della varietà stessa.
Richiedere il brevetto è una scelta necessaria per garantire la migliore protezione al proprio patrimonio genetico.
Per informazioni sull’ottenimento del brevetto vegetale si può scrivere a f.brazzabeni@gmail.com