ANALISI POLVERI NELLE SEMENTI: NOVITA’ DALL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA

La valutazione delle polveri nelle sementi trattate (seed dust-off), che rappresentano l’ampia maggioranza del seme posto in commercio, è un problema molto sentito, sia dal mondo sementiero, oggi più che mai impegnato a fornire prodotti a impatto sostenibile, sia dagli ambientalisti, per ovvie ragioni di tutela della natura.
Il trattamento delle sementi con fitofarmaci di vario tipo, comunemente e ormai impropriamente detto concia, garantisce al seme, al germinello e alla pianta per un periodo variabile a seconda del principio utilizzato, una protezione efficace contro agenti animali e vegetali di vario genere che possono pregiudicarne lo sviluppo e causare perdite di produzione anche consistenti.
Si tratta quindi di una pratica ampiamente diffusa ma non esente da rischi.
Infatti il prodotto applicato sui semi può causare emissione di polveri durante le operazioni di semina in campo, con conseguente inquinamento dell’ambiente: ciò è possibile soprattutto se il trattamento viene eseguito presso impianti non professionali e da personale non qualificato ed esperto.

Attualmente i maggiori referenti del settore, come le multinazionali del seme e ESTA (European Seed Treatment Assurance) adottano il metodo Heubach, basato su un’analisi gravimetrica: il seme è introdotto in una macchina, quindi agitato, le polveri sono poi aspirate e valutate.
Questo sistema è praticamente l’unico oggi a disposizione, ma presenta vari inconvenienti: l’apparecchio e soprattutto la sua gestione e il suo utilizzo sono costosi, pertanto il sistema è poco praticabile e in extrema ratio i risultati forniti sono praticamente non verificabili e quindi non accettati.
La buona notizia è che l’Università di Bologna ha messo a punto un metodo alternativo e teoricamente accessibile a tutti.
Il merito è del prof. Cesare Accinelli, che ha pensato di spostare l’analisi sulla visualizzazione del colore della concia, inventando così il metodo di valutazione di dispersione delle particelle.
I vantaggi sono rappresentati dal costo ridotto dell’apparecchio, ancora in fase di assemblaggio, e dalla esecuzione dell’analisi, piuttosto semplice e accessibile.
C’è da augurarsi che la nuova tecnologia possa presto essere messa a disposizione di ditte sementiere e laboratori specializzati, con il risultato di rendere sempre più trasparente l’operato dell’industria delle sementi.